Il talento della grafite
C’è un oggetto comune che forse usi spesso che è molto simile a un altro oggetto, rarissimo e prezioso. Sto parlando della grafite (matita) e del diamante.
Sono forme allotropiche del carbonio, ma la forza del legame tra gli atomi di questi due minerali fa tutta la differenza tra comprare l’uno in cartoleria e l’altro in gioielleria.
Su Corriere.it di oggi, Alessandro D’Avenia risponde a una ragazza che pensa di non avere talenti, e quindi nulla da dare, scrivendo, tra le altre cose, che
uno dei motivi dell’insoddisfazione cronica di oggi è frutto dell’immaginario della felicità come successo. Ma la vita non ha valore per la prestazione, bensì per la presenza: nulla e nessuno appare invano.
Oltre a questo, prende come focus del suo ragionamento il Vangelo di Matteo, nello specifico la parabola dei talenti.
Gesù usava spesso le parabole, perché amava farsi capire da tutti, e con questa spiega come in ognuno di noi sia stata messa una misura di qualcosa di speciale, e che ciò che ci spetta fare è aumentare questa misura, forgiarla e portarla là dove serve: in famiglia, a scuola, a lavoro e anche in vacanza. Ma se sotterriamo – sotto sofferenza, paura, egoismo, ignoranza di sé, vittimismo – questa misura rimarremo aridi, senza riuscire a portare nel mondo quella luce di cui tanto ha bisogno.
Se pensi di non avere nessun talento, sappi che la mente mente. Ne hai sicuramente almeno uno: l’amore. Se non lo vedi, se non lo senti, forse è perché lo hai nascosto da qualche parte, in qualche momento. Ma fidati, ce l’hai. Devi solo dare a te stesso quel bacio che nelle favole fa risvegliare le principesse: amati per amare.
Se pensi di essere solo una semplice grafite perché a scuola non vai granché bene, perché all’università non sei il più popolare, perché a lavoro sei l’ultima ruota del carro, sappi che ho una buona notizia per te: in determinate condizioni di temperatura e pressione, dentro al mantello terrestre, anche la grafite può diventare un diamante.
Così, proseguendo il ragionamento sulla Parabola citata, possiamo dire che è stando al centro della volontà di quel Dio che dà i talenti, che puoi diventare il diamante che sei e vivere la grandezza nella tua vita.
Perché ha ragione D’Avenia: nulla e nessuno appare invano.
Giulia