Notte prima di un esame (aiutatemi!)
Tratto dal “Diario di uno studente sotto-esame”
Mio nonno ripeteva spesso: “ai tempi miei c’era la guerra!”, io al massimo potrò dire ai miei nipoti “ai tempi miei c’era l’università”. Stessa roba, più o meno.
Se Ungaretti fosse stato un universitario probabilmente avrebbe scritto una poesia del tipo:
“si sta come d’estate,
sui libri,
lo studente”
Ok, forse è esagerato, lo ammetto, ma la sessione estiva mette davvero a dura prova i tuoi nervi:
fa caldo, devi studiare, sui social iniziano a comparire i post di persone al mare mentre te ne stai su una scrivania, davanti a una marea di libri che sembrano guardarti in modo minaccioso. Non fanno niente, eppure sono lì, in silenzio, immobili, e ti giudicano, non parlano ma ti giudicano. Nei tuoi occhi lo sguardo di chi ne ha passate tante, un veterano che dopo 5 anni di università è determinato a non lasciarsi intimidire, ricambi lo sguardo, presto tutta quella conoscenza sarà nella tua testa e addirittura, con fare beffardo e sprezzante, gli dai le spalle: i primi sintomi di demenza.
Ecco dunque la mia tipica serata pre-esame:
Bollate, 24 luglio 2018, ore 19:00
Ci siamo! Sera prima dell’esame mi ritrovo sulla mia solita scrivania, sul tavolo ci sono tutti gli schemi, i formulari, i riassunti, i riassunti dei riassunti, gli schemi dei riassunti, i formulari tratti dagli schemi sui riassunti e chi più ne ha più ne metta. Il tavolo sembra uno di quelli da generali di guerra che si vedono nei film, pieni di mappe e tattiche per sconfiggere il nemico. Chissà quanti alberi sono caduti per questa causa, tuttavia la loro morte non sarà vana. Li vendicherò!
Il Cunicolo. Fedele “locheshion” di numerosi esami.
Con orgogliosa ammirazione li guardo, il frutto di settimane di scrittura, ho scritto così tanto che penso: “ma che ne sanno gli amanuensi!” e poi eccola che arriva: “LA SENSAZIONE”, non importa da quanti anni fai l’università, non importa quanto bene tu abbia studiato o quanto sia facile l’esame, non puoi sfuggire alla “sensazione”. È silenziosa e arriva puntualmente il giorno prima di un esame: la “sensazione” di non ricordare assolutamente nulla! e non se ne andrà via fino alla prima domanda del professore. Fino ad allora il mio cervello sarà in catalessi pre-esame, qualsiasi mio tentativo di risalire a quello che dovrò dire fallisce miseramente. Grazie a Dio è solo una “sensazione”!!
Decido di chiudere tutto, metto a posto i fogli e mi immergo nella mia tipica routine post studio: cuffiette, scarpe da corsa, runtastic attivato e via! una bella corsa di 5 km per distendere i nervi ed eliminare lo stress, nelle cuffiette musica motivazionale e sulle note di “eye of the tiger” sfreccio nel parco. I Feel like Rocky! ai miei occhi ovviamente, a quelli degli altri probabilmente appaio come un tipo, mezzo affannato e mezzo scoordinato che corre canticchiando, un vecchietto seduto alla panchina mi guarda con compatimento, non lo biasimo.
“Tipica routine pre-esame: cuffiette, scarpe da corsa, runtastic attivato e via! una bella corsa di 5 km per distendere i nervi ed eliminare lo stress”
Dopo la corsa torno a casa: cena, doccia fresca e serie tv sono d’obbligo. Concludo in bellezza con orzo caldo (si, orzo caldo, anche d’estate, che volete?), un buon libro e a letto presto. domani si va in guerra, e ci sarà un solo vincitore (continua…)
Ruben