BACK TO SCHOOL DA VERI RIVOLUZIONARI
Alcuni hanno già varcato il cancello della scuola, altri stanno guardando con ansia il countdown che giunge al suo termine, dopodiché ci sono gli universitari che non alzano la testa dai libri da un bel po’. Dopo 6 mesi di didattica a distanza sarà difficile svegliarsi di nuovo presto, camminare (anzi, correre), prendere l’autobus, stare seduti interminabili ore e poi studiare; il corpo chiederà pietà.Il percorso per raggiungere l’aula sarà più travagliato della trama di Beautiful e le amicizie sbocciate tra le file per le macchinette dovranno aspettare ancora altri mesi per rincontrasi e sbocciare un’altra volta.
Cerchiamo però di non vedere il bicchiere mezzo vuoto, non possiamo fermarci qui! Come veri rivoluzionari ci adattiamo in qualsiasi situazione e ambiente che ci circondi, perché non importa dove inizi ma è importante dove finisci. Non sentiamoci troppo piccoli e limitati, anche con il distanziamento sociale possiamo trasmettere coraggio e allegria ai nostri compagni e a chi ci sta attorno. Un sorriso, un “come stai?”, una risata possono cambiare la giornata a tante persone. Sfruttiamo questo periodo per riflettere sull’importanza delle piccole cose come l’abbraccio, una carezza, tenersi per mano, condividere la merenda insieme e altro ancora!
Un clima di tensione e di paura può essere trasformato in un clima di pace e coraggio. Ma come possiamo fare? Con piccoli gesti quotidiani:
1. “La rivoluzione non è rompere le regole, ma è starci dentro”: è uno dei motti del rivolzionario. Mettilo in atto: distanziamento sociale,mascherine e gel igienizzante non rendono la routine scolastica così invitante, ma queste regole non servono per dividerci ma per proteggerci e preservarci. Ciò non toglie l’essere socievoli e gentili verso i nostri compagni; con un po’ di creatività il divertimento non manca!
2. Cerchiamo di essere solidali con i professori e aiutarci a vicenda per poter affrontare i nuovi ostacoli. Ascoltare quello che ci dicono e non pretendere che sappiano tutto, sarà per loro un peso in meno da portare. D’altronde non siamo gli unici a sentirci disorientati con il nuovo sistema, anche loro sono nella nostra stessa situazione.
3. Non passare questo periodo da solo credendo possa essere meglio, perché non lo è. Porgi una mano – anzi un’occhiata di aiuto per chi è caduto o trema per l’ansia. Diventiamo di incoraggiamento per gli altri, perché la gentilezza è contagiosa! In questo periodo è meglio essere uniti che divisi, il carico sarà più leggero. L’inizio potrà essere un po’ traballante, ma con determinazione e INSIEME, tutto si stabilizzerà.
Buon rientro studente rivoluzionario!
Gianina